Il risultato di tale percorso si esprime in un’attività di progettazione che opera secondo precise specificità: la valorizzazione della componente formale, che si traduce nella bellezza di un manufatto; l’ottimizzazione della distribuzione/organizzazione spaziale di ogni edificio, che si riflette nel suo funzionamento; infine, l’innovazione, che si esprime nella componente tecnologica e nell’utilizzo dei materiali.

Il lavoro finale, la costruzione del manufatto architettonico, che si tratti di arredo d’interni, di un edificio o della realizzazione di un parco urbano, deve, quindi, saper esprimere tanto il senso di “leggerezza” attraverso la valorizzazione della componente di luce, quanto la sua “fisicità” tramite un uso consapevole dei materiali e dei colori.

Tutto ciò si è tradotto nell’interesse per determinate tipologie edilizie, in particolare la residenza universitaria, l’housing sociale, lo spazio della chiesa e la casa, soprattutto in una ridefinizione dei suoi spazi che mira all’essenzialità; quest’ultimo ambito di ricerca, che abbiamo definito “Mini Home”, ha inteso indagare la trasformazione verso cui lo spazio dell’abitare sta indirizzandosi, nell’ottica di rispondere alla richiesta di ambienti minimi, di qualità e personalizzabili, di cui la società avrà sempre più necessità.

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